Nanostrutture bio-organiche

Un affascinante fenomeno che riguarda molte molecole organiche, e tra queste molte biomolecole, è la loro capacità di formare spontaneamente strutture ordinate. Questo processo, che prende il nome di self-assembly, dà luogo ad una stupefacente ricchezza di strutture di diversa dimensionalità, determinate dal bilancio tra energia ed entropia.

Membrane biomimetiche

La membrana cellulare è un involucro sottilissimo, dello spessore di pochi nanometri, che svolge una funzione di barriera tra la cellula e l’ambiente esterno. Lo scambio di informazioni o materiale tra la cellula e il suo ambiente esterno è regolato dalla membrana stessa. Un gran numero di molecole biologiche contribuisce al funzionamento della membrana, ma la sua struttura di base è un doppio strato lipidico. Modelli di membrana lipidica, realizzabili sperimentalmente sfruttando il processo di self-assembly, sono uno strumento fondamentale per osservare i processi che coinvolgono la matrice lipidica della membrana.
Utilizziamo la microscopia e la spettroscopia in fluorescenza o a forza atomica per studiare processi fisiologici e patologici non ancora pienamente compresi come la fusione di membrane, o la permeabilizzazione indotta da agenti esterni, naturali o artificiali, come ioni, molecole associate a patologie o di interesse farmacologico, nanoparticelle. Siamo inoltre in grado di ottenere informazioni sulle proprietà strutturali e meccaniche delle membrane e su loro eventuali cambiamenti indotti da agenti esterni.

 

Modello di membrana neuronale
Modello di membrana neuronale

Biosensori

Le nuove tecnologie legate allo sviluppo di biosensori fanno sempre più uso di sistemi ibridi in cui molecole biologiche sono accoppiate a superfici inorganiche: si pensi ai “microarray” usati nell’analisi di DNA e proteine o ai sensori basati su particelle colloidali d’oro. La funzionalizzazione di superfici inorganiche, quali metalli o ossidi, mediante biomolecole permette di realizzare interfacce ibride bio/inorganiche che presentano le proprietà funzionali tipiche delle biomolecole depositate. Il self-assembly di biomolecole su superfici è un processo complesso che dipende dal bilancio delle interazioni molecole/molecola, molecola/superficie e molecola/solvente. Lo scopo della nostra attività è la comprensione dei meccanismi di interazione tra biomolecole e superficie per realizzare piattaforme selettive che, sfruttando le proprietà di riconoscimento molecolare proprie di biomolecole quali filamenti di DNA o proteine, siano in grado di riconoscere in modo specifico particolari biomarker, sovraespressi, ad esempio, nel caso di alcune patologie.

 

Schema di un biosensore a DNA
Schema di un biosensore a DNA

Biomateriali

Un ulteriore filone di ricerca che rientra nella tematica biomolecole/superfici riguarda lo studio di superfici di ossidi metallici micro/nano-strutturati, interessanti in ambito biomedico per lo sviluppo di materiali per impianti protesici. Due proprietà importanti per i materiali protesici sono la resistenza all’adesione batterica e la capacità di promuovere l’osteointegrazione. Tale attività è quindi focalizzata sulla preparazione di film di ossidi di metalli di transizione porosi e sulla loro funzionalizzazione mediante opportune molecole organiche/biomolecole che promuovano le proprietà antibatteriche e l’osteointegrazione del biomateriale.

 

Ossidi metallici porosi
Ossidi metallici porosi