L'Accademia di Stoccolma ha annunciato oggi i vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2023, conferendo il prestigioso riconoscimento a tre scienziati visionari: Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier. I premiati sono stati onorati per i loro straordinari contributi allo studio degli "attosecondi", unità di misura temporale così brevi da sfidare la nostra percezione.

La motivazione del premio afferma che i tre scienziati sono stati riconosciuti per i loro "metodi sperimentali che generano impulsi di luce di attosecondi per lo studio della dinamica degli elettroni nella materia". Questi impulsi ultrabrevi hanno aperto nuove porte alla comprensione dei processi che coinvolgono gli elettroni all'interno degli atomi e delle molecole.
L'Accademia di Stoccolma ha sottolineato l'importanza di questa ricerca, affermando che i risultati dei premiati hanno fornito all'umanità "nuovi strumenti per esplorare il mondo degli elettroni all'interno di atomi e molecole". Gli impulsi attosecondi, creati dai premi Nobel, hanno dimostrato di essere in grado di misurare i processi estremamente veloci attraverso i quali gli elettroni si muovono o cambiano energia.
Questi studi rivoluzionari hanno reso possibile l'indagine di eventi così rapidi che in passato erano inaccessibili alla scienza. Le potenziali applicazioni di questa ricerca spaziano in diversi campi, dall'elettronica avanzata all'identificazione di molecole nella diagnostica medica.
I vincitori del Nobel per la Fisica 2023 sono:
- Pierre Agostini, 55 anni, che ha studiato all'Aix-Marseille University in Francia e ora insegna negli Stati Uniti.
- Ferenc Krausz, 61 anni, ungherese, che ha ottenuto il dottorato di ricerca nel 1991 presso l'University of Technology di Vienna (Austria) ed è attualmente direttore presso il Max Planck Institute of Quantum Optics a Garching e professore presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco (Germania).
- Anne L’Huillier, 65 anni, originaria di Parigi, che ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1986 presso l'Università Pierre e Marie Curie di Parigi, in Francia, e ora insegna all'Università di Lund in Svezia.
Questo riconoscimento sottolinea l'importanza della ricerca scientifica di frontiera nel nostro mondo in continua evoluzione e offre una prospettiva affascinante sullo studio della dinamica degli elettroni, con potenziali implicazioni significative per il futuro delle scienze e della tecnologia.