Sensore nanofluidico per contare ed osservare nanoparticelle

Nei laboratori Nanomed, del dipartimento di Fisica, è stato recentemente realizzato il primo sensore in grado di combinare misure elettriche ed ottiche per contare una ad una particelle di dimensioni nanometriche. Questi nano-oggetti, proprio come in una nanoclessidra, attraversano una piccolissima apertura e producono una rapida variazione di corrente che viene letta da un sistema di misura molto sensibile. Il passaggio di questi “nano-granelli” può essere osservato in tempo reale e dall’osservazione diretta è possibile ottenere molte informazioni: forma, dimensioni, carica. Il sensore può trovare applicazione in molti settori: ad esempio nel campo della biomedicina può essere usato per contare e riconoscere virus, microvescicole e anticorpi, nel campo alimentare e cosmetico può rivelare la presenza di nanoparticelle in cibi e prodotti per la cura del corpo, come richiesto dalle recenti normative comunitarie in ambito di sicurezza dei nanomateriali. Inoltre, in campo industriale, il sensore permette di quantificare le contaminazioni da nanopolveri come residui di processi produttivi di vario genere.

La ricerca, coordinata dalla dr.ssa Angeli e pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nano Letters, è una collaborazione tra il laboratorio Nanomed del DIFI coordinato dal Prof. Valbusa ed il gruppo di biofisica del Prof. Wanunu della Northeastern University di Boston, USA.

E. Angeli et al., Nano Lett., 2015, DOI: 10.1021/acs.nanolett.5b01243; www.nanomed.unige.it